DR. SAVIO MARZIANI

 Il dottor Savio Marziani è un rinomato chirurgo plastico specializzato nella chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, con oltre 40 anni di esperienza nel settore.

 

D: Da cosa nasce questa passione artistica che ti ha spinto a creare “Sculture Viventi”

R: La mia passione per l'arte e le esperienze pittoriche e scultoree avute negli anni della mia giovinezza, mi hanno permesso di sviluppare una forte sensibilità artistica e una spiccata consapevolezza del bello. I miei primi maestri sono stati Rossano, Asturi, Carignani, eredi di Gemito per i bronzi che mi hanno ispirato fortemente nella modellazione dei corpi, gettando paradossalmente le basi per gli studi universitari in ambito di medicina e chirurgia estetica. Da qui nasce il concetto di “sculture viventi”, dai  miei trascorsi di vita, partendo dalla conoscenza dei grandi maestri della scultura fino ai giganti e padri della moderna chirurgia plastica come Ivo Pitanguy, Guerrero Santos.
Questa fervida matrice artistica alimentata da grandi incontri, avvenuti negli anni 70/80 nelle serate al City Hall Cafè, con musicisti e avanguardisti come Handy Warhol, è servita da stimolo per lo sviluppo di una forte sensibilità creativa da consentirmi un approccio singolare con la chirurgia estetica.
Conclusi gli studi, ho approfondito le mie esperienze in chirurgia nelle varie città del mondo. Ho inoltre trascorso lunghi periodi in Sud Africa, in East London, dove operavo nella traumatologia e malformazioni oro-facciali, e i miei maestri non avevano nomi “eclatanti” ma migliaia di interventi al loro attivo. Dalla chirurgia Traumatica e Malformativa, il passaggio alla chirurgia estetica del naso (Rinoplastica), del mento (Mentoplastica), delle ptosi palpebrali (Blefaroplastica), delle orecchie (Otoplastica)… e a quella del corpo, modellando seni (mastoplastica) e Forme con la liposcultura e i lifting.

D: Quali sono i tuoi canoni di bellezza e di estetica e come poter intervenire in chirurgia per ottenerli?
R: Il concetto di bellezza rappresenta un tema molto controverso. Spesso ci si trova a fare i conti con chi segue le tendenze e con chi, spinto dai media e dai social a raggiungere un'effimera perfezione, oltrepassa i confini considerati eticamente accettabili. Ovviamente i miei canoni di bellezza si basano sull’armonizzazione delle forme. Ragion per cui, l'aspetto più difficile da affrontare nel mio lavoro è di interpretare i desideri nascosti e l'ideale di bellezza del paziente, riuscendo a trasformare quell'idea in un progetto armonico del corpo.

D: Quali sono state le tappe da te percorse in Italia durante la tua carriera?
R: In Italia ho avuto la fortuna di lavorare in ottime strutture come la Seconda Università di Napoli, l’Ospedale Cardarelli e l’Ospedale San Leonardo. Inoltre durante la specializzazione, realtà come l’Ospedale Monaldi, il Pellegrini, il Nuovo Loreto, hanno contribuito molto alla mia competenza sul campo. Ovviamente agli anni di studi, corsi, master, specializzazioni e ricerche scientifiche, bisogna associare anni di esperienza; occorrono tanti interventi come primo operatore per dare qualità e sicurezza delle cure. Ho sempre pensato che per un chirurgo i progressi arrivino non solo dai titoli ma da tanta esperienza, lavorando molto al fianco di maestri esperti e capaci di trasmettere la loro arte. La formazione di un equipe composta da medici qualificata è fondamentale. Infatti opero da anni con lo stesso gruppo formato da specialisti in chirurgia plastica, strumentisti, anestesisti.

D: Non ami molto la pubblicità e che tipo di rapporti hai con i social network?
R: Ho sempre cercato di tenermi fuori da certe logiche, forse per timidezza, ma anche per il timore di essere contagiato da “mode” e “influenze”; la normalità è essere te stesso!

D: A proposito di Estetica Medica Estrema ed Esasperazioni, cosa ne pensi?
R: Ho sempre odiato le orrende plastificazioni. Miro principalmente al miglioramento dell’aspetto fisico e al ripristino dell’armonia delle forme, nel rispetto della fisionomia del paziente, coniugando bellezza e naturalezza. Bisogna avere la consapevolezza del brutto e del bello, ma per questo ci vogliono i Maestri e oggi la gran parte sono titolati del settore. La bellezza non è una moda ma una filosofia; amare la bellezza e inseguirla è il vero empowerment di un chirurgo.
“Ogni atto medico deve essere condotto secondo scienza e coscienza in ossequio alle leggi e alla deontologia”; è fondamentale nella medicina e chirurgia estetica coniugare Scienza e Arte.

"L'estetica medica rende la bellezza un'opera d'arte senza tempo"